GrottaLourdesTolentino

Grotta di Lourdes all’intero della Chiesa di San Nicola da Tolentino (foto dal web)

Quartiere Vomero: una passeggiata tra le strade dello shopping rivela un tesoro nascosto.

Al Vomero un Santuario e il suo segreto, leggero come la fede, pesante come la roccia.

Per alcuni l’asperità della salita è un ostacolo, per altri, un gradino” (Tudor Vasiliu) Quartiere Vomero, qui, in questo viottolo della Napoli alta, anzi su questa scala che porta ad una Napoli mistica, di gradini ce ne sono tanti, quindi, se vi trovate sulla panoramica passeggiata del corso Vittorio Emanuele, vi consiglio vivamente di fare un salto a visitare un piccolo gioiellino monumentale ecclesiastico, la chiesa di San Nicola da Tolentino.

L’atmosfera che si percepisce entrando è quella di un luogo di pace e silenzio, lontano dal caos del traffico e dal commercio. Dopo aver ripreso fiato dallo sforzo della salita, posate lo sguardo sul bellissimo pavimento in marmo bianco che quasi rispecchia lo sfarzo dorato dei numerosi stucchi del 700.

Ma non fatevi ingannare c’è molto altro da vedere…

Alzando il naso all’insù potrete ammirare l’altare dedicato a San Nicola, i dipinti del soffitto e delle pareti del presbiterio, e ancora la volta e l’abside. Ciò che colpisce è sicuramente l’altare maggiore, tutto in marmo pregiato, ed anche il crocifisso ligneo del ‘700, ma ciò che stupisce è il plastico della riproduzione della grotta di Lourdes con la Vergine e S. Bernadette inginocchiata.

Negli anni in cui tanto si parlava delle apparizioni della Madonna alla piccola Bernadette, molti fedeli napoletani chiedevano un luogo che permettesse di pregare la Vergine, senza dover affrontare un lungo viaggio, e fu così che la chiesa divenne una “piccola Lourdes”.

Il successo fu tale che si decise di rendere ancora più speciale questa piccola chiesa del Vomero, portando al suo interno, direttamente da Lourdes, una statua della Madonna e delle pietre originali della grotta dove avvenivano le apparizioni.

In poco tempo la chiesa di San Nicola da Tolentino è diventata un vero e proprio santuario in onore dell’Immacolata di Lourdes, le pareti ricoperte da lapidi ex voto e le numerose iscrizioni in marmo, se ne contano più di tre mila, testimoniano l’infinita gratitudine del popolo nei confronti della Vergine.


Un ruolo importante nella storia di questo santuario, che faceva parte di un complesso di chiese e monasteri posti nella zona alta della città, è stata la lungimiranza di re Ferdinando II, che ordinò la costruzione di una nuova strada che partisse dalla collina (San Martino) per arrivare fino alla zona bassa (Chiaia).

Il re ci aveva visto lungo, come i suoi 650 m, e credeva nel valore di questa costruzione, che possiamo paragonare ad un primo esempio di tangenziale.

La chiamò Corso Maria Teresa, in onore di sua moglie, oggi, invece, la chiamiamo Corso Vittorio Emanuele e la attraversiamo ogni giorno distrattamente, occupati a guardare il telefonino, perdendoci ciò che di più bello e di segreto la nostra città continua ad offrirci.