Da Pozzuoli a Cinecittà, mirando al cielo di Hollywood. La donna prima della stella.
Ha compiuto 85 anni poche settimane fa, eppure nella memoria di tutti è una stella senza tempo. Nata nel ‘34 e cresciuta a Pozzuoli, la piccola Sofia andava spesso al cinema con la sorella; il cinema la spingeva a sognare vite nuove, diverse, che le allontanavano la mente dalla guerra e dai segni che essa ha inflitto alla sua vita. La madre Romilda da ragazza aveva vinto la possibilità di andare ad Hollywood per diventare la sosia di Greta Garbo, possibilità che però non colse (frenata dalla madre e dalla sua paura di mandare una figlia con pochi soldi addirittura oltreoceano) tormentandosi tutta la vita.
Così spinse la figlia, l’ormai quattordicenne Sofia, a trasferirsi a Roma per diventare attrice. Comparve in alcuni film e fotoromanzi (fu quello il momento in cui le consigliarono di cambiare il suo cognome Scicolone in “Lazzaro” perché tanto bella da far resuscitare i morti), ma probabilmente Sophia non immaginava che sarebbero passati poco meno di dieci anni prima di interpretare il ruolo che l’ha resa nota ad Hollywood, e che l’ha resa la stella che conosciamo oggi: La Ciociara.
Diretta da Vittorio De Sica, interpreta una madre vedova che per scappare dai bombardamenti della seconda guerra mondiale ritorna al suo paese d’origine, ignara delle drammi che dovrà vivere. Con De Sica e Mastroianni strinse i suoi legami artistici più forti e duraturi, interpretando ruoli così diversi con una tale versatilità da far svanire nel nulla tutte le insinuazioni di chi la credeva al successo soltanto perché moglie di Carlo Ponti, noto produttore cinematografico morto nel 2007. Carlo la incontrò quando fece il giurato per un’edizione di Miss Italia in cui lei arrivò seconda; fu subito amore, anche se lui era sposato ed il divorzio in Italia non esisteva ancora. Dopo una serie di peripezie e viaggi i due innamorati riuscirono a sposarsi, si trasferirono in Svizzera ed ebbero due figli (Carlo, direttore d’orchestra, ed Edoardo, regista, che ha diretto la madre tre volte, di cui la terza nel film “la vita davanti a sé” previsto in uscita verso la prossima primavera).
Detiene ancora oggi il record di attrice italiana più premiata di sempre con: due Oscar, sei David di Donatello, due nastri d’argento, un globo d’oro, una coppa Volpi, nonché è stata vincitrice a Cannes, a Londra (Bafta), e a New York (premiata dalla critica). Sophia non ha studiato in un’accademia di recitazione, Sophia ha sempre pensato però che dopo una difficoltà bisognasse “ingoiare il boccone” ed andare avanti. Ha sempre guardato al futuro con ottimismo e voglia di mettersi in gioco. E’ una donna che ha vissuto tra Pozzuoli e Napoli durante la guerra, ma ha preso queste sue esperienze di vita, le ha impacchettate per bene e le ha portate con sé durante tutto il cammino, tirandole fuori nei momenti di bisogno. Dice di sé di essere emotiva, ma le emozioni incontrollabili spesso sono state la sua fortuna, e segno della naturalezza del suo talento (come la storica scena de “La Ciociara” in cui il suo personaggio si ribella, urla contro i militari che avevano violentato la figlia; scena, per l’appunto che venne fuori al primo ciak).
Non ha mai nascosto la sua veracità, spesso sua forza, come in “Pane, amore e…” di Dino Risi. E’ l’esempio della donna napoletana per antonomasia: una donna forte, grintosa, sveglia, che porta la sua “Napoli” con sé e la fa amare al mondo intero.