Fenomeno Greta Thunberg: la nuova generazione che salverà il pianeta
Lunghi capelli biondi, stretti in due sottili trecce, appoggiate su due piccole spalle. Spalle che ancora devono crescere ma che si sono fatte carico del peso di mille ghiacciai che si sciolgono e di mille alberi che non crescono più. Si tratta della giovanissima attivista Greta Thunberg diventata famosa per aver intrapreso degli scioperi regolari dalla scuola per sensibilizzare il governo del suo paese ad abbassare livello delle emissioni di CO2.
Classe 2003, svedese, vegana, un viso d’angelo ma un temperamento da leonessa, ha iniziato la sua battaglia ambientalista sulle scale del Parlamento svedese, armata di slogan e cartelloni, un appuntamento fisso che ha ispirato la nascita del movimento FRIDAY FOR FUTURE.
“Venerdì per il futuro” è un movimento che ha in breve tempo spopolato in diverse nazioni, e vede riuniti giovani studenti che, scioperando dalla scuola, manifestano affinché i governi dei propri paesi agiscano concretamente contro il riscaldamento globale e il cambiamento climatico.
I rischi sono tanti e tutti molto gravi: la Nasa ha mostrato in un video di poco più di 20 secondi come l’evoluzione del riscaldamento globale sia cambiato in 130 anni e quanto sia aumentato negli ultimi 20.
Le conseguenze vanno dallo scioglimento dei ghiacciai e delle calotte polari che provocherebbero l’innalzamento del livello del mare con conseguente riduzione delle terre emerse, all’aumento dell’energia atmosferica che già influisce sugli aspetti meteorologici sfociando in eventi catastrofici quali alluvioni, cicloni, siccità e ondate di caldo o di gelo.
Gli studiosi e i meteorologi di tutto il mondo stanno mettendo in guardia gli abitanti del pianeta ormai da molti anni, intanto in politica nel corso degli anni poco è stato fatto, come il datato Protocollo di Kyoto nato nel 1997, il Vertice di Copenaghen del 2005 e il più recente Accordo di Parigi del 2015 che sarà attivo dal 2020;
Accordi che testimoniano un primo passo nei confronti di una ben più complessa situazione d’emergenza. Ciò non basta, ne è sicura la piccola Greta che ha lanciato un ultimatum alla Svezia: unirsi all’accordo di Parigi insieme agli altri Paesi.
Ma non si è fermata lì, è arrivata fino a Davos, in Svizzera, a dirlo ai microfoni del Forum economico mondiale, poi, dopo un lungo viaggio in treno, perché lei non prende aerei che sono uno dei mezzi di trasporto più inquinanti ed anche il più usato nel mondo, ha fatto tappa in Italia, al Senato e in Vaticano.
Ha incontrato il Santo Padre che le ha stretto la mano, e l’ha “benedetta” con un grande “vai avanti”, che detto dal Papa vale come un “Che la forza sia con te” detto da uno Jedi.
Ed infatti Greta è andata avanti, seguita da un numero sempre maggiore di ragazzi che come lei combattono la stessa battaglia, e con le hanno deciso di partecipare alla manifestazione più grande mai organizzata per la crisi climatica e ambientale, il Global Climate Strike.
Sette giorni di incontri e dibattiti per uno sciopero mondiale che ha visto le piazze di 2350 città, sparse in 185 paesi, riempirsi di gente che marciava unita da un unico obiettivo: salvare il pianeta! Protagonista assoluto il discorso di Greta al vertice climatico alle Nazioni Unite di New York, qui una fragile ma tanto arrabbiata giovane donna ha usato parole dure e con voce strozzata dalle lacrime ha detto: “ci avete rubato l’infanzia! L’ecosistema sta crollando, interi popoli stanno soffrendo, persone muoiono, e voi come osate voltarvi dall’altra parte!”. (video di RepTv)
I provvedimenti attuati ad oggi non sono abbastanza, c’è bisogno di leggi concrete e più restrittive, altrimenti saranno stati inutili i cartelloni, gli slogan, le manifestazioni e le migliaia di Greta Thunberg del mondo, e alla generazione futura non resterà che pagare le conseguenze, ad un prezzo altissimo.