Praga magica, attraversata dalle ley-lines, cerca la mano dell’uomo o vuol trionfare da sola?
Sulla carta liscia dell’atlante non è visibile l’energia che sprigiona Praga, ma percepibile se si attraversa la città. Praga, Prah in ceco, assume il significato di “soglia” dunque come le persone si inchinano dinanzi la soglia della propria casa, allo stesso modo si inchinano dinanzi la meravigliosa città di Praga, definita dal compositore Mozart: “la mia orchestra”.
Ma di quale energia si sta parlando?
Nel corso del tempo si è parlato delle ley-lines: linee di energia. Sono proprio queste ad attraversare la città, incrociandosi in un punto specifico: “La chiesa di Santa Maria della Vittoria”. Qui, una potente energia, ricavata dalla terra e in comunione con il cielo, protegge la chiesa e l’intera città, rendendola magica. Il tutto è dimostrato da quattro corpi, visibili nei sotterranei della chiesa. Giacciono lì da più di trecento anni, tuttavia sono incorrotti, come se il tempo su di loro si fosse fermato per sempre. Questo è solo uno dei tanti misteri della Praga Magica.
Dalla magia all’Alchimia
La storia narra che Rodolfo II volle usufruire di questa energia, per essere in qualche modo al centro del globo. Dunque, nel 1583 decise di trasferire la capitale dell’Impero Romano da Vienna a Praga. Ossessionato dall’alchimia, voleva conoscere i segreti della natura e dell’intero universo. Per questo motivo chiamò presso la sua corte i più potenti scienziati, maghi e alchimisti. I loro principali propositi erano di trasformate il piombo in oro e individuare la formula per ottenere l’elisir di lunga vita. Secondo una leggenda, Rodolfo II li rinchiuse in seguito in un vico, largo pochi centimetri con i soffitti bassi. Vigilati da guardie, dovevano lavorare qui notte e giorno, senza riposo e senza mai poter uscire.
Grandi scienziati alla corte di Praga
Rodolfo II non si fermò qui. La sua corte poteva vantare due importanti alchimisti: John Dee e Edward Kelley. Si diceva che John Dee avesse una pietra, (la pietra delle visioni, ricevuta tramite un misterioso dono), con la quale poteva entrare in contatto con altre dimensioni. Kelley, invece, “la cui fama era […] più oscura e anche molto negativa […] era in grado di comunicare con gli angeli”. (Ivo Purs – storico accademia delle scienze). Iniziarono insieme a compiere magie proibite e inconfessabili, da indurre persino la chiesa di Roma ad intervenire, dichiarandoli negromanti. John Dee alla notizia si allontanò dalla corte a differenza di Kelley.
Quest’ultimo divenne col tempo una celebrità, noto soprattutto per aver scoperto una polvere bianca, (presso il sepolcro di un monaco, in un cimitero del Galles), con la quale compiva il rito della trasmutazione: ossia mutava i metalli in oro. Il rito è menzionato anche da Giordano Bruno nel Candelaio: “Mi ha pagato seicento scudi per il secreto ( mutare metalli in oro) che gli ho donato, secondo le nostre convenzioni”.
(Di seguito, il Vicolo D’oro, vicolo in cui all’epoca avveniva la lavorazione dell’oro:
Rodolfo II voleva conoscere questa formula per praticarla lui stesso. Dunque fece imprigionare Kelley in una torre del castello di Křivoklát (fuori Praga). Era il 1591. Qui, fu torturato, privato dei suoi beni e incalzato più volte a confessare ogni segreto. Determinato nelle sue credenze e a non rivelare nulla, tentò la fuga ma scivolò dalla torre rompendosi una gamba ( infine amputata) . In seguito la prigionia continuò, fino a quando l’alchimista non si tolse la vita nel 1587. Neanche la stesura di un trattato (De lapide philosophorum) dedicato a Rodolfo II, smossero l’imperatore che decise infatti di non liberarlo, causando così la sua morte.
Il Mistero del manoscritto Voynich
A questi atti sopravvisse un piccolo libro, contenente 224 facciate scritte e illustrate. Si tratta di un testo incompleto e indecifrabile, mancano infatti alcune pagine (24), le parole sono ignote, le illustrazioni misteriose, la scrittura sconosciuta. Dunque, cosa contiene questo libro (venduto da Dee e Kelley a Rodolfo II) e cosa nasconde? Neanche gli studi attuali di esperti o i computer dei servizi segreti americani sono valsi a decodificare quelle pagine.
Un altro mistero della Praga magica, di difficile spiegazione, come la conservazione dei corpi nella Chiesa di Santa Maria della Vittoria. Ed è stata proprio quell’energia nelle fondamenta della chiesa ad attirare importanti scienziati? Oppure a indurre Carlo IV a commissionare il ponte Carlo? (Anche quest’ultimo cultore di astrologia e numerologia). Tuttavia, questa potente energia sembra sfuggire alla mano dell’uomo, esplodendo come un ordigno. Infatti, Rodolfo II nel 1611 fu costretto ad abdicare, per via di vicende sempre più incontrollabili. Quindi, adirato, prima di lasciare il suo trono lanciò una maledizione proprio contro Praga e i suoi abitanti:
“Praga, ingrata Praga, io ti ho resa famosa e tu ora scacci me, il tuo benefattore… Che la vendetta si abbatta su di te e la dannazione colpisca te e tutta la nazione Ceca”.