L’Australia continua a bruciare, tra dati sconcertanti e fake news. Tutto ciò che devi sapere e fare per dare una mano.
Gli incendi in Australia vanno avanti da settembre 2019. Ma l’assenza di piogge, le alte temperature e i venti hanno letteralmente infiammato la situazione. 41 gradi e mezzo la cifra record raggiunta nel dicembre 2019, 60 mila kmq di territorio arso dalle fiamme, 24 persone morte negli incendi. Si stimano essere circa un miliardo gli animali morti.
Gli incendi australiani non sono una novità
L’Australia centrale è una zona molto arida, fatta di foreste di eucalipto e savane semi-aride. Da 100 milioni di anni, gli incendi causati da fulmini sono frequenti. Quindi potremmo definirla una risposta della natura affinché nuova vegetazione più forte nasca dalle ceneri. Ma ad ardere stavolta sono anche le zone storicamente umide e al riparo. Le fiamme avanzano con una velocità di 10 km/h con un’altezza di oltre 10 metri. Quindi le squadre aeree possono solo ritardarle. L’unico modo per prevenirle sarebbe l’eliminazione del combustibile, ossia la vegetazione. Ciò è possibile attraverso la propagazione di fiamme basse (pratica approvata da ecologisti e praticata da migliaia di anni dagli aborigeni).
Le fake news e la confusione generale
Ad affiancare i fulmini c’è l’uomo che, con dolo o colpa, è l’altro grande colpevole. Pare che gli individui arrestati siano più di 20. Anche se, stando ad un articolo del The Guardian, sono numerose le notizie di falsi arresti, probabilmente per far sottostimare l’impatto del cambiamento climatico. Anche il video commovente di un canguro che abbraccia una volontaria è “fake”. La donna è Laura Brown, direttrice di InStyle, la quale si trovava nel “The Kangaroo Sanctuary Alice Springs” in una zona non interessata dagli incendi. Se le fake news sono dietro l’angolo bisogna cercare dati certi.
Le parole dell’Organizzazione Metereologica Mondiale
L’indice della qualità dell’aria è schizzato a livelli abominevoli. In molte zone supera di 5 volte il livello di rischio. Se il fuoco si arresta nelle zone rurali, l’aria pericolosa raggiunge anche le metropoli. Sidney è completamente immersa in una nube grigia e irrespirabile. Sul sito del World Meteorological Organitation dell’ONU si può leggere che l’incidenza degli incendi è fortemente influenzata dal clima variabile di natura. Dunque gli incendi sono causati da precipitazioni e vento, nonché altri fattori non correlati al clima (ad es. Gestione del territorio e delle foreste, pratiche edilizie). La durata massima degli incendi è aumentata, così come la loro stagione. Per di più c’è stato un calo di circa l’11% nelle piogge dalla fine degli anni ’90.
Come ha risposto l’Australia al cambiamento climatico?
L’Australia è uno dei maggiori esportatori di carbone al mondo. All’accordo sul clima di Parigi hanno aderito 195 paesi per limitare l’innalzamento delle temperature al di sotto dei 2°, l’Australia ha fissato l’obiettivo per il 2030 di ridurre del 26-28% le proprie emissioni (rispetto ai livelli del 2005). Invece le Nazioni Unite hanno scoperto che: “Non vi è stato alcun miglioramento nella politica climatica australiana dal 2017“.
I danni sulla salute
Su un articolo di Focus, è possibile leggere lo studio, pubblicato su Nature Sustainability, sui danni procurati dalle 8 mila centrali di carbone nel mondo. “Il gas naturale dovrebbe progressivamente sostituire il carbone, e a lungo termine dovremmo puntare verso fonti energetiche rinnovabili”. Le parole di uno dei ricercatori sono chiare. Ancora più chiare se si considerano i danni del carbone sulla salute. Il carbone che brucia genera ossidi di zolfo e azoto, fuliggini e polveri sottili. Questi entrano nei nostri polmoni e nel nostro sangue. Cancro ai polmoni, ridotto sviluppo mentale e fisico nei feti, ictus e infarto sono solo alcune delle conseguenze.
Come reagire al surriscaldamento globale
Quello che noi facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno.
Madre Teresa di Calcutta
Ognuno deve capire l’importanza che hanno le proprie azioni per il resto del mondo. Se è vero che la frase della santa viene pubblicizzata in ogni dove, è vero anche che non viene spesso attuata. Ognuno di noi ha il compito di rispettare, amare e prendersi cura della propria Madre. La Terra è la nostra unica casa. L’auspicio di tutti è, o dovrebbe essere, renderla una casa ospitale per le generazioni future. Purtroppo non sarà possibile se non riorganizziamo le nostre vite per un fine più importante.
Per iniziare fin da subito ad amare il pianeta:
- http://www.nelcuoredelpaese.it/storie/estate-tempo-di-bandi/
- https://www.ecoage.it/impatto-zero.htm
- https://www.lifegate.it/persone/iniziative/impatto-zero/carbon-credits
Per aiutare l’Australia:
- https://www.redcross.org.au/
- https://www.communityenterprisefoundation.com.au/make-a-donation/bushfire-disaster-appeal/
- https://www.threadtogether.org/donate/
In più, è possibile donare per il salvataggio dei koala. Si potrà restaurare gli habitat naturali dei piccoli mangiatori di eucalipto e adottarne uno!