Il Decreto Clima: dagli incentivi per i green corner al finanziamento per il verde urbano, passando per il buono mobilità!
L’Italia è undicesima nel mondo e prima in Europa per il tasso di mortalità prematura da esposizione alle polveri sottili PM2.5, solo nel 2016, secondo una indagine della rivista The Lancet, sono stati 45 mila e seicento le vittime causate dai cambiamenti climatici. Ed è del 2019 il rapporto: “Cambiamenti climatici, desertificazione, degrado terrestre, sostenibilità del territorio, sicurezza alimentare e flussi di gas serra negli ecosistemi terrestri”, condotto dall’IPCC (Comitato intergovernativo per i cambiamenti climatici dell’ONU), nel quale si evidenziano quanto questi fattori siano determinanti nelle anomalie climatiche.
In quest’ottica di crisi ambientale si predispone la necessità e l’urgenza di un’azione, il GREEN NEW DEAL, concreta e significativa per contrastare i cambiamenti climatici e di conseguenza migliorare la qualità della vita.
L’Italia, come la maggioranza dei paesi nel mondo, sta mettendo in atto nuove proposte di legge, come il Decreto sul Clima, al fine di promuovere nuovi sistemi economici e di vivibilità più sostenibili. Il Decreto Clima, voluto dal Ministro per l’Ambiente Sergio Costa, è composto da una serie di misure programmatiche che hanno come obiettivo la salvaguardia dell’ambiente, secondo gli obblighi previsti dalla direttiva comunitaria 2008/50/CE.
Si tratta di provvedimenti che influiranno sui settori che maggiormente soffrono a causa dei cambiamenti climatici, promuovendo nuovi modelli di comportamento, nel pubblico e nel privato, che ci aiutino a raggiungere il risultato finale della piena eco sostenibilità per il 2050.
Vediamo i principali:
Di notevole importanza è il programma di riforestazione e ampliamento urbano, per il quale saranno stanziati 30 milioni di euro, gli alberi, infatti, sono nostri alleati per lo stoccaggio della co2 e per l’abbassamento della temperatura per le nostre città.
Cambiano le normative sulle aree di smaltimento, previsto, infatti, un maggiore e più incisivo controllo sulle infrazioni delle discariche e dei depuratori, con l’intento di allineare il maggior numero di impianti ai modelli che già funzionano bene.
Altro punto focale di questo Decreto sul Clima sarà il progetto “Io non compro rifiuti”, ovvero incentivando le piccole e medie imprese alla creazione dei green corner (angolo verde), si incentiverà un commercio più sostenibile, fatto di prodotti sfusi e alla spina.
Il cambiamento più atteso, ed anche quello che tocca il cittadino più da vicino, riguarda gli incentivi per la viabilità su due e quattro ruote. In media un’auto emette 190 g/km di co2 e le moto circa 49 g/km, nelle aree urbane con traffico veicolare molto intenso si sono già sperimentati metodi alternativi per limitare il livello di emissioni, le ZTL (zona a traffico limitato) e la circolazione a targhe alterne, ma oggi non basta più.
Per l’Eurostat l’Italia è la terza nazione europea in ordine di inquinamento dell’aria, così per le città, come Campania, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto, che hanno ampiamente superato il limite europeo, è previsto il Buono mobilità dove si stanzieranno 1500 euro per la rottamazione dell’auto fino alle euro 3 e 500 euro per la moto euro 2 ed euro 3, per un totale di 255 milioni di euro per quelli che si stimano saranno 25 milioni di italiani.
Le auto del futuro
Le compagnie petrolifere stanno progressivamente intraprendendo nuove strategie di mercato per rispondere alla domanda dell’auto elettrica: nel nostro paese, infatti, il business dei carburanti è sceso del 20% sulle strade e calato del 58% sulle autostrade, un andamento, questo, per le stazioni di rifornimento, che si stava già verificando quando venne introdotto l’obbligo di installazione delle colonnine di gas, in più adesso potranno ricevere gli incentivi per l’installazione degli erogatori di ricarica elettrica.
Ma vediamo nel dettaglio in cosa si differenziano un’auto elettrica o ibrida da un’auto normale:
L’auto elettrica è dotata di un motore elettrico che è alimentato dalle batterie a litio, ha una discreta autonomia su diversi livelli di percorrenza e possono ricaricare in soli 30 minuti l’80% della batteria, anche se sarebbe preferibile mettere in carica l’auto dalle 6 alle 8 ore consecutive per poter usufruire delle migliori prestazioni. Per quanto riguarda il fattore economico scegliere l’auto elettrica porta notevoli vantaggi, come il risparmio sul bollo auto che non si paga per i primi 5 anni dall’immatricolazione, successivamente si percepirà uno sconto del 70%.
Anche i costi di mantenimento sono vantaggiosi tenendo conto del fatto che una ricarica alla colonnina elettrica può costare in media tra i 3 e i 5 euro ogni 160 km, e per l’assicurazione ci si aggira intorno al 30% – 50% in meno di una assicurazione per un’auto normale. L’unico svantaggio sono i costi di acquisto, ancora troppo alti per la maggior parte degli automobilisti, ma dalle case produttrici assicurano che il risparmio sul lungo tempo è tale da farci recuperare la spesa iniziale!
Le auto ibride hanno, in genere, doppio motore, a benzina ed elettrico, e doppio serbatoio, per il carburante e per la ricarica. Quelli già in commercio si dividono in ibrido di serie, il cui motore elettrico si ricarica mentre la vettura cammina, più comunemente usati per gli autobus e i tram; in ibrido parallelo, il più usato dalle case di produzione, è dotato di due motori non collegati tra loro e di una sola batteria, per cui uno servirà per l’accensione (carburante) e l’altro per camminare (elettrico); in ibrido minimo concepito come il parallelo, ma con funzionalità opposta, ovvero il motore elettrico serve per l’accensione mentre quello a carburante per camminare, capirete perché è il meno usato!
Acquistare un’auto ibrida significa spendere dai 14 ai 30 mila euro, avendo la possibilità degli eco bonus fino a 7 mila euro, ed anche in questo caso si possono usufruire di importanti sconti sul bollo auto e sull’assicurazione. In ultima analisi, scegliere l’ibrido conviene anche sul piano viabilità, poiché gode delle agevolazioni nelle ZTL, che ormai sono fonte di stress per la maggioranza dei guidatori.