Cina. C’è il primo morto per una misteriosa polmonite virale. Sequenziato il genoma: il virus è simile a quello della Sars, la Sindrome Respiratoria Acuta che fece circa 700 morti nel 2003.
C’è il primo morto in Cina per la misteriosa polmonite virale che sta colpendo la periferia di Wuhuan e le morti potrebbero aumentare perché altre persone sono in situazioni critiche. L’uomo morto era di 61 anni e soffriva anche di tumori addominali e malattie epatiche.
Tutto inizia nel mese di dicembre 2019 in cui vengono registrati i primi 27 casi di una polmonite virale di origine sconosciuta. Di questi 27, ben sette persone risultano tuttora in condizioni critiche. Le autorità sanitarie non riescono a dare una spiegazione sull’origine della malattia molto simile alla Sars, la Sindrome Respiratoria Acuta che nel 2002-2003 causò la morte di circa 350 persone e poco più di 5000 casi registrati nel paese del Dragone con un totale di oltre 900 persone morte e 8.500 casi circa registrati in tutto il mondo. La Sindrome seminò il panico per il globo, così come fu per l’Influenza Aviaria, l’Influenza Suina ed il Morbo della Mucca Pazza. All’aeroporto di Singapore ed Hong Kong sono state immediatamente introdotte le misure preventive per coloro che provengono dalla città di Wuhuan.
L’11 gennaio 2020 la Cina annuncia di aver mappato il genoma del virus e che ciò che prima era un forte timore si è trasformato in un’assoluta certezza: il virus appartiene alla stessa famiglia della Sars. Il direttore del Laboratorio Nazionale Cinese per la prevenzione e il controllo delle malattie infettive, Xu Jianguo, ha spiegato che i frammenti del virus grazie ai quali è stato possibile sequenziarne il genoma sono stati prelevati da 15 pazienti e che il nuovo virus è simile a un ceppo noto veicolato dai pipistrelli; inoltre, precisa che – anche se appartenente alla stessa famiglia della Sars – il nuovo coronavirus sarebbe diverso da quello responsabile sia, appunto, della Sars che della Mers, ovvero, la Sindrome Respiratoria del Medio Oriente. La Commissione Sanitaria Nazionale Cinese ha precisato l’intenzione di condividere le informazioni sulla sequenza genomica del virus rilevato nei casi di polmonite virale con l’Organizzazione Mondiale della Sanità per tutelare la sicurezza della salute a livello globale. La Commissione Sanitaria di Wuhan ha confermato che la gran parte delle persone infettate lavorava in un mercato di pesce e di selvaggina della città; infatti, secondo i Centers for Disease and Control and Prevention degli Stati Uniti, il virus si sarebbe sviluppato nei mercati di pesce ed animali.
Purtroppo, la polmonite cade nel bel mezzo dei preparativi del Capodanno Cinese i cui festeggiamenti inizieranno a fine gennaio. In questo periodo dell’anno, milioni di persone viaggiano per vacanza e per ritornare nei luoghi d’origine e ciò potrebbe aumentare la diffusione del virus. Da precisare, però, che le autorità cinesi non hanno dato dispositivi precauzionali particolari.
Secondo il Centro Europeo per il Controllo delle Malattie, il rischio che il virus arrivi in Europa è molto basso ma non da escludere dato che Roma, Parigi e Londra hanno voli diretti con la città di Wuhuan. L’ECDC consiglia a chi vi reca di evitare di visitare mercati del pesce e posti dove ci siano animali, vivi o morti. Il presidente dello “Sportello dei Diritti” Giovanni D’Agata ha invitato tutti gli italiani che si sono o hanno intenzione di recarsi in quell’area di osservare il protocollo di prevenzione e profilassi per evitare il contagio. Al momento, comunque, non si segnalano casi al di fuori del territorio cinese e casi di trasmissione del virus da uomo a uomo.
Fortunatamente, una rassicurazione arriva da Gianni Rezza, Direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità: egli spiega che l’appartenenza alla famiglia della Sars non rappresenta un automatico indice di pericolosità e che è difficile che il coronavirus appena identificato possa avere la stessa evoluzione che ebbe la Sars. Il Direttore, inoltre, fa notare che, al momento, la letalità non è alta e che la maggior parte dei sintomi non sono gravi.