La tradizione mista alla sfera mistico-religiosa è il modo secolare di aspettare la Pasqua nel comune di Sessa Aurunca
Sono solo 7 giorni su 365 o 366 in un anno bisestile. Tuttavia, occorrono tutti i 365 giorni dell’anno per prepararsi alla Settimana Santa. Un culto che, valicando i confini dell’intera Italia, unisce tutte le sue regioni. In questo periodo, la penisola è animata da tanti riti, tra i quali la Settimana Santa di Sessa Aurunca (in provincia di Caserta).
Da quanto vive questo rituale?
Gli abitanti di Sessa Aurunca sono nati e cresciuti tra l’odore dell’incenso, le note del Miserere e la sensazione della stoffa ruvida sulla pelle. Intere generazioni vivono le celebrazioni della Settimana Santa come parte del loro stesso albero genealogico. Le radici di ogni credenza sono forti e profonde, arrivando sino al Concilio di Trento. In questo periodo risalgono le prime testimonianze: rappresentazioni plastiche della Passione e Morte di Cristo, innalzate dal Concilio per difendersi dalla Riforma Protestante. Inoltre, risalgono al 1200 circa altre attestazioni dell’interesse sessano per questo significativo ciclo della vita di Cristo.
Quali sono le varie fasi della Settimana Santa?
Ogni anno gli abitanti di Sessa Aurunca seguono un preciso calendario:
- Processioni Penitenziali: dal lunedì al mercoledì le sei confraternite della città (due per ogni giorno) attraversano il centro abitato. La meta è il Duomo, in cui verrà esposto il Santissimo Sacramento.
- Il Mercoledì gli animi sessani sono accesi da un ulteriore rito: l’Ufficio delle Tenebre.
- Il Giovedì è il giorno delle visite del parroco di dimora in dimora e dei preparativi dei dolci pasquali. Il pomeriggio invece è tempo della messa in Cena Domini, nel Duomo.
- La Processione dei Misteri unisce il Venerdì e il Sabato in due intensi percorsi. Sono momenti di preghiera ed emozione, traducendo nel sacrificio e nel dolore la promessa fatta a Dio. Tutti si sentono membri di un’unica famiglia, oltrepassando anche la barriera invisibile che separa cielo e terra. Il corpo di Cristo morto è visibile sulle spalle dei confratelli, mentre vive nei cuori di tutti.
Nell’intero stivale italiano si contraddistingue la Settimana Santa di Sessa Aurunca. Perché?
“La forza dei nostri riti sta nel tradurre in realtà il dolore di Cristo: egli in quel momento ha sofferto da uomo e come tale ha vissuto sensazioni e sentimenti che tutti noi proviamo. […] Il Sessano si riconosce in quelle piaghe […] e ha la possibilità di ridurre la distanza Dio-uomo”, ci comunica Marco Di Stasio, gestore della pagina facebook del famoso evento. Dunque, il popolo sessano condivide turbamenti antichi, unendo passato e presente. Passato è il dolore di Cristo, presente è il dolore odierno di ogni uomo. Queste stesse sensazioni si provano anche durante il rito dell’Ufficio delle Tenebre, noto popolarmente come il “Terremoto”.
Il popolo di Sessa Aurunca ha vissuto e vive ancora sulla sua pelle il dolore di Cristo
“Terremoto”: un titolo suggestivo, in memoria dell’afflizione dell’uomo e della terra dinanzi le lacrime, il sangue e lo sfiancamento del corpo di Cristo. Il palco del cerimoniale è la chiesa dei Frati Minori a San Giovanni a Villa. Una chiesa che, progressivamente ai colpi subiti, si oscura. Il simbolo è una “Saetta”, un candeliere a forma triangolare, illuminato da quindici candele. Sono Giuda che ha tradito Cristo per trenta denari, Pietro che lo ha rinnegato e gli apostoli che lo hanno abbandonato. In seguito alla lettura di un canto o di un salmo se ne spegnerà una. Solo la candela di Cristo continuerà ad ardere per tutti noi, anche nei momenti più ardui.
Le donne “alluttate” e quel voto fatto alla Vergine Maria
Per le donne “alluttate” la Settimana Santa è il traguardo di un percorso annuale. Durante le processioni dei Misteri, hanno la possibilità di manifestare visivamente il voto fatto alla Madonna. A piedi scalzi, vestite di nero, recitano il rosario. In questo modo testimoniano la loro devozione: non perdono alcun passo, neanche nei giorni di pioggia. Inoltre, soprattutto le donne più anziane, portano il camice nero ogni venerdì e sabato dell’anno. Ma le loro non sono le uniche preghiere.
Marco Di Stasio: “Il Miserere è l’elemento fondante della processione dei Misteri”
RE, SI, SOL sono le note che compongono il Miserere, un canto polifonico che il popolo di Sessa Aurunca ode nel periodo di Quaresima. I suoi versi latini riproducono le parole del Salmo 50 di Davide e il suo eco, durante le processioni dei Misteri, sottolinea il loro carattere penitenziale:
“Manda a noi il tuo Spirito di verità, perché possiamo riconoscere i nostri peccati. E così, perdonati e con cuore nuovo, sappiamo perdonare i nostri fratelli..”
Salmo 50 di Davide
E quando infine tutte le statue dei Misteri sono ricondotte all’interno della chiesa di San Giovanni a Villa, (nella cerimonia del Sabato) si conclude questo intenso periodo. Si ripensano i momenti più commoventi e alla prossima Settimana Santa, legando tra loro presente , passato e futuro.