Una tradizione, quella legata al vino, che nel tempo ha scritto capitoli ed è mutata rendendo questo antico lavoro anche più semplice e redditizio.
Per ottenere un buon vino bisogna conoscere le modalità corrette per la conduzione del vigneto, avere un buon clima e un suolo poco argilloso e non eccessivamente umido e calcareo. Il processo per la realizzazione del vino si chiama vendemmia e comprende diversi passaggi:
- il taglio dei grappoli di uva che vengono adagiati in cassette contenenti un massimo di 20 Kg, durante il raccolto bisogna fare molta attenzione a scartare i grappoli che contengono difetti o muffa.
- Queste cassette poi saranno trasportate in cantina dove l’uva sarà pigiata e diraspata, ricavando il mosto che diventerà vino.
Una volta, il periodo della vendemmia era il momento più atteso dai contadini, perché tiravano le somme di un’intera annata di lavoro, che non sempre aveva buoni risultati, a causa di grandinate, inverni troppo rigidi e siccità.
Questo rappresentava un vero e proprio rituale, le donne arrivavano nei campi con del cibo che disponevano su una tovaglia distesa sul prato, era un momento di aggregazione e condivisione dove presiedeva l’allegria. Prima questo procedimento era esclusivamente manuale, l’uva veniva raccolta nei tini dove, a piedi nudi si schiacciavano i chicchi, tra canti e risate. Questa tradizione dalle origini molto antiche, è stata portata anche nelle scuole, dove è stato insegnato ai bambini il processo che trasforma l’uva in vino. Si sono organizzate gite didattiche a contatto con la natura, dove ogni bambino poteva toccare con mano la vita di campagna e con i suoi piedini pigiare l’uva per vedere la realizzazione del mosto.
Oggi questo procedimento avviene quasi sempre in maniera meccanica, attraverso apposite pigiadiraspatrici, che accorciano i tempi e i costi di tale lavoro. Il vino ha numerosi benefici per la salute, esso contiene una sostanza antiossidante chiamata polifenolo, che rallenta il processo di invecchiamento. Il consumo moderato di vino aiuta ad abbassare, anche, i livelli colesterolo, trigliceridi e glicemia, degli studi hanno dimostrato effetti benefici sulle ossa e nella prevenzione delle malattie reumatiche. Effetti positivi si manifestano anche sull’umore, il vino aiuta a liberare endorfine presenti nel cervello, diminuendo la depressione.
Un vino molto rinomato in Campania e non solo, è il Lacryma Christi prodotto alle pendici del Vesuvio sin dal V a.C. Il suo nome deriva da una leggenda molto antica,che racconta, Lucifero nella sua discesa all’inferno ha portato con sé un pezzo di paradiso e Gesù riconoscendo nel Golfo di Napoli il paradiso rubato, pianse lacrime, da cui nacquero i vigneti del Lacryma Christi. Il segreto della preparazione di questo vino, fu custodito dai frati Cappuccini, ma la denominazione di origine controllata è avvenuta molto più tardi, nel 1983, e comprende tutte le uve coltivate nei comuni del Vesuviano. Il bianco, ha un profumo intenso e un sapore secco e aromatico, accompagna bene antipasti, piatti di pesce e carne bianca, nasce dalla miscela delle uve Coda di Volpe e Falanghina.
Il rosso, invece ha un sapore corposo e sposa bene carni rosse e formaggi piccanti, nasce dall’unione di piedi rosso e aglianico. Ed infine il rosato, dal sapore asciutto e intrigante, adatto a piatti di carne bianca e risotti. Oltre al racconto leggendario della nascita di questo vino, possiamo asserire che la bontà di quest’ultimo deriva da un terreno molto fertile a causa delle diverse eruzioni vulcaniche, che a seguito del raffreddamento della lava impregnatasi nel suolo ha rilasciato nella terra molti minerali rendendo l’uva coltivata in queste zone molto ricca di proprietà. Sulle tavole degli italiani un buon bicchiere di vino non dovrebbe mancare mai, infatti se si intervista un centenario vi dirà che un elisir di lunga vita è accompagnare i pasti principali con un buon bicchiere di vino.