Dopo una vita mondana fatta di sfarzi arriva la conversione che porterà Francesco a diventare il santo tanto conosciuto.
In questo articolo parleremo di un santo proclamato Patrono d’Italia.
San Francesco nacque ad Assisi nel 1182, da una famiglia borghese che, grazie all’attività di commercio di stoffe, aveva accumulato ricchezze e benessere. Inizialmente la madre lo battezzò con il nome di Giovanni (dal nome di Giovanni Battista,) ma in seguito il padre decise di cambiargli il nome in Francesco, in onore della Francia che aveva fatto la sua fortuna.
La sua casa, aveva uno spazio utilizzato come magazzino per l’esposizione delle stoffe che il padre di Francesco si procurava con i suoi numerosi viaggi in Provenza. Si sa poco di Francesco, che, dopo aver frequentato la scuola presso i canonici della cattedrale nella chiesa di San Giorgio, attuale basilica di Santa Chiara, si dedicò, a soli 14 anni all’attività di commercio del padre. Questa scelta lo portò a frequentare gli aristocratici assisani, partecipando a banchetti e feste che lo condurranno ad un momento di vita particolarmente mondano.
La svolta si ebbe dopo una guerra che lo vide coinvolto, quella del 1154, tra Assisi e Perugia. Tra le due città c’era una grande rivalità, che aumentò quando Perugia si alleò con i Guelfi mentre Assisi parteggiò per i Ghibellini. Questa guerra vide la sconfitta di Assisi e la conseguente prigionia di Francesco che partecipò al conflitto.
Questo periodo di carcere servì a Francesco per fare introspezione sulla sua vita e avvicinarlo in seguito a Dio.
Dopo un anno di prigionia tornò a casa perché gravemente malato e dietro un pagamento di un riscatto pagato dal padre. La sua guarigione avvenne a contatto con la natura e oltre che fisica fu anche spirituale. Molto probabilmente fù durante la guerra che il contatto con i deboli, ammalati, emarginati lo avvicinarono amorevolmente al prossimo.
È da questo momento che nasce la sua conversione, si racconta che un giorno andato a Roma a vendere la merce del padre distribuì il guadagno ai poveri e scambiò le sue vesti con un mendicante per poi chiedere l’elemosina d’avanti la porta di San Pietro.
Nel 1205 avvenne un episodio ancora più significativo: mentre pregava nella chiesa di San Damiano sentì una voce provenire dal Crocifisso che gli diceva di riparare quella chiesa che oramai era in rovina. In seguito a quella voce Francesco vendette tutte le stoffe del padre e il suo cavallo e offrì il ricavato al sacerdote di san Damiano per riparare quella piccola chiesa. Costui non accettò temendo la disapprovazione del padre di Francesco, e per questa eccesiva generosità, Francesco, fu considerato folle e fu denunciato dallo stesso padre ai consoli, con la speranza di un cambiamento da parte di suo figlio.
Durante questo processo Francesco si denudò dei suoi abiti e li restituì al padre, restando nudo agli occhi di tutti e dichiarando che dal quel momento avrebbe seguito un Padre che era nei cieli, rinunciando così, ad ogni ricchezza materiale. In seguito si trasferì a Gubbio dove si dedicò alla cura dei lebbrosi, poi ritornò ad Assisi e si impegnò a riparare alcune chiese in rovina, dedicando parte del suo tempo alla preghiera e poi alla predicazione.
Da lì a poco si unirono a lui altre persone, formando il primo nucleo della comunità dei frati.
Francesco si distingue da tutti gli altri Santi per il suo amore viscerale verso la natura e gli animali con i quali parlava, la sua serenità non era soltanto una capacità di amare e di perdonare, ma una naturale gioia di vivere lodando Dio per tutte le cose che aveva creato e da qui che nasce il Cantico delle Creature. La sua umiltà, lo spogliarsi di ogni ricchezza, il suo amore verso il prossimo, la sua capacità di lodare il Creato, lo rendono molto simile al concetto di Dio e di ciò che rappresentano le parole pace e amore.