L’’istallazione ecosostenibile all’interno dell’Orto Botanico di Roma ispirata alla Cappella della Basilica Santa Maria degli Angeli di Assisi
Esiste un luogo qui in Italia dove la natura si fonde alla spiritualità creando una fusione mistica e al cento per cento sostenibile.
Si chiama Living Chapel ed è letteralmente una cappella vivente.
Nel senso che vive perché è composta da parti viventi come i tre mila esemplari tra piante e alberi che ne compongono le pareti, in un turbinio di rami e foglie che prendono vita grazie ad un meccanismo idrico che produce anche suoni e musiche.
Siamo all’Orto Botanico di Roma, nel cuore di Trastevere, e la Living Chapel è uno spazio dedicato alla meditazione e al ricongiungimento di sé stessi con la natura.
Il progetto
L’ideatore del progetto è Julian Darius Revie che, ispirandosi alla Cappella della Basilica di Santa Maria degli Angeli di Assisi, ha riprodotto la “Porziuncola”, dove San Francesco si raccoglieva in preghiera, in una versione a impatto zero.
La sostenibilità della Living Chapel risponde alle esigenze e ai moniti dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, ma soprattutto trae spunto dall’Enciclica Laudato sì che Papa Francesco ha scritto sulla “casa comune”, la Terra.
La Living Chapel è un’opera che affascina e insegna allo stesso tempo, l’obiettivo finale è mandare un messaggio globale ben preciso: “incoraggiare tutti i Paesi del mondo a prendersi cura e a preservare l’unico pianeta che ci è stato donato”
E quale modo migliore per cominciare se non dalla riqualificazione urbana delle zone degradate, alle quali saranno donate le piante, cresciute all’interno della Living Chapel, per restituire loro bellezza e benessere verde.
La struttura
L’impalcatura della Living Chapel è interamente di alluminio riciclato e a comporre le sue pareti ci sono tre mila specie di alberi e piante. Ma ciò che fa di questa istallazione un’opera unica è il sistema eco-friendly che permette alla struttura di comporre musica attraverso un sistema composto da barili di petrolio riciclati trasformati in veri e propri strumenti musicali. Grazie ad un flusso continuo di acqua gli strumenti possono emettere suoni che rendono questo posto davvero suggestivo.
Hanno partecipato al montaggio dell’opera, durato cinque settimane, cento studenti dell’Università La Sapienza di Roma, sotto la direzione della paesaggista e project manager del Museo Orto Botanico, l’architetto Consuelo Fabriani. Alla quale si è affiancato per le prove tecniche l’Ingegnere Grillo della Sequas Ingegneria.
I partner del progetto che hanno reso possibile l’installazione sono Fao e Plant for Planet, Global Catholic Climate Movement, Penn State University di Philadelphia, Università della Tuscia e Regione Lazio. La Living Chapel si inserisce perfettamente all’interno degli spazi dell’Orto Botanico quasi a crearne un luogo intimo e nascosto, un giardino segreto che possa accogliere e accompagnare il visitatore in un viaggio sensoriale