Ieri, oggi e domani: tutti i giorni si celebra la radio
Era il 13 Febbraio 1946 quando tra i colpi delle bombe e dei fucili si innalzò una voce: “Qui, sono le Nazioni Unite che parlano ai popoli di tutto il mondo”. Queste parole racchiudono un momento epocale: la prima trasmissione radio delle Nazioni Unite, il principio di una nuova era.
Ad oggi le sue frequenze non si sono mai interrotte e continuano ad essere tutelate come un tesoro inestimabile. Nel 2011, in ricordo di questo avvenimento, l’UNESCO propone la nascita del World Radio Day, approvato nel 2012. In questa occasione, durante l’assemblea generale dell’ONU, venne ribadita l’universalità della radio, insieme alla sua capacità di intrattenere gli ascoltatori, dai più piccoli fino agli anziani. Con le sue parole -per chi è solo- diminuisce il peso della solitudine, ed inoltre si può interagire con gli speaker, condividendo punti di vista, passioni e talvolta anche ansie e timori.
Per tutti questi motivi si celebra la radio ogni 13 Febbraio dell’anno. In particolare, dal 2012 l’UNESCO invita tutte le stazioni radio a sintonizzarsi insieme, parlando di una tematica scelta e comunicata dall’istituzione anticipatamente sul suo sito. Per saperne di più basta cliccare qui.
World Radio Day del 2021
Per il 2021 verranno affrontate le tematiche dell’evoluzione, dell’innovazione e della connessione in riferimento alla radio. Un rapporto particolare, fatto di continui scambi e talvolta anche di perdite. Spesso si è discusso sulla probabile morte della radio, poiché considerata debole, incapace di vincere la competizione con gli altri mass media. Emblematico è il caso dell’avvento della televisione (in grado di trasmettere anche immagini) oppure della diffusione dei primi videoclip musicali, in seguito alla nascita di MTV. Si pensava che le storie traccontate attraverso i video, con colori ed effetti visivi potessero soppiantare il mero suono. Ed ecco che sorge spontanea una domanda, oggi considerata un tormentone:
In realtà da ogni scoperta la radio ha acquisito nuovi elementi. E’ stata in grado di adattarsi e di evolversi, stando al passo con la comunità. Insieme alle nuove tecnologie continua a soddisfare le esigenze della società, amplificando i suoi poteri. . La radio si occupa dell’intimità della sfera privata, elemento fondamentale per tutte le generazioni.
Dalla radio di Marconi alla radio digitale
Oggi non siamo più abituati all’apparecchio vero e proprio o a girare una manopola alla ricerca della giusta stazione; magari evitando interferenze o strani rumori. E anche le antenne della radio cessano di essere un problema. La vita odierna è senza sosta e con il respiro corto. Si necessita di immediatezza e praticità.
Ed ecco allora che la radio invade la televisione, come RTL in cui è possibile dare un volto agli speaker o leggere i tanti messaggi scritti dagli utenti. Inoltre già da prima era approdata sui cellulari, continuando a salvare i tanti studenti in attesa di treni o bus. Infine chi lavora al pc può interrompere la sua routine, ascoltando musica o i programmi del radiofonico Alessandro Greco. Le modalità sono davvero tante, che voltano le spalle alla radio di Marconi. (Dopo averla ringraziata).
In connessione con il mondo 🎧
Una possibilità è Spotify Radio, disponibile su PC, tablet e smartphone. Si tratta di una libreria musicale, che permette di ascoltare podcast o playlist create ad hoc per l’utenza. Perché non solo si possono selezionare i brani preferiti (e in automatico Spotify ne indicherà altri dello stesso genere oppure verranno aggiunti nella sezione “Realizzata per te”, nella schermata di cerca) ma il fruitore stesso può creare altre playlist. In ogni caso, le possibilità di ricerca sono davvero tante, ossia per:
- genere, come The Rock Show
- cantante o gruppo musicale, cercando This Is + l’artista
- periodo storico, come Hit 2000-2014
- nome di un album, come The Fame di Lady Gaga
- attività, dal giusto mood per fare palestra alla musica classica o country per rilassarsi. Oppure canzoni da cantare in auto se si deve affrontare un lungo viaggio.
- Ricorrenza come #persentirsiliberi |25 aprile 2020
- Se invece si predilige qualcosa di diverso dal consueto, di seguito un elenco di playlist nate durante la prima quarantena, (per saperne di più, clicca qui) oppure Old But Gold della redattrice Rebecca Bocchetti.
Insomma, le scelte sono davvero tante e noi del Il caffè sospeso -sulla scia dell’iniziativa proposta dall’UNESCO- abbiamo creato una playlist sulla radio, cercando di esprimere con la musica le tematiche proposte. Prima di indirizzarvi al prossimo articolo, (sulle canzoni inerenti la radio) una citazione tratta dal Manifesto Futurista della “Radia”, in cui nel 1933 Marinetti ne profetizzò il suo divenire
“Un’arte senza tempo né spazio senza ieri e senza domani”, in cui “la […] mancanza della luce distruggono le ore il giorno e la notte”. Si tratta di una “immensificazione dello spazio” perché “non più visibile né incorniciabile la scena diventa universale e cosmica”.