Noi di sogni ce ne intendiamo, li incoraggiamo e ci crediamo!
Per questo abbiamo intervistato Marco Rega e Daniele Cautiero dell’associazione culturale “Dream’s Factory”, produttrice del “Miglior Corto Comico” al Premio Massimo Troisi
1) Ciao Marco e ciao Daniele. Grazie, innanzitutto, per l’intervista. Per cominciare direi di partire con una breve e semplice descrizione di voi. Per chi con vi conoscesse. Ovvio! Chi è Marco Rega e chi è Daniele Cautiero?
Marco e Daniele: “Grazie a te e alla redazione de “Il caffè sospeso” per aver voluto dedicarci uno spazio nel loro giornale.”
Marco: “Marco Rega è un ragazzo pieno di sogni nel cassetto da realizzare e tanta voglia di fare, appassionato di arte, teatro e cinema sin da bambino. Mi definirei un eterno sognatore con tanti anni di studio alle spalle nonché tanta motivazione ed una testa dura.”
Daniele: “Daniele Cautiero, invece, è un semplice ragazzo pieno di sogni. Socievole e simpatico quanto basta.”
2) Voi avete vinto l’ultima edizione del Premio “Massimo Troisi” per il miglior corto. Congratulazioni! L’ho visto e mi ha divertito. Raccontiamo un po’ la genesi di questo vostro lavoro: chi sono le menti partorienti e chi ha contribuito a sviluppare la trama de “La ricetta di Mamma’?
Daniele: “Questo è il nostro primo corto. Mancavano dieci giorni alla scadenza del bando quando Marco mi inoltrò la domanda di partecipazione.”
Marco: “Gli telefonai (rif. Daniele) verso fine novembre per confrontarci su quale idea potesse essere più opportuna e convincente per la commissione giudicatrice.”
Daniele: “Pensai al Covid: misi tutto su carta curando il soggetto e nel giro di qualche giorno eravamo già pronti sul set per girare.”
Marco: “Un progetto nato quasi per gioco come momento di svago in piena pandemia; non immaginavamo nemmeno di essere ammessi alla gara, figuriamoci di vincere!”
3) Sono certo che c’è stato un momento, durante le riprese, in cui la risata prendeva facilmente il sopravvento? Qual è stato?
Marco: “Io mi sono divertito tantissimo quando indossai di tutto e di più affinché il mio personaggio non rischiasse l’eventuale contagio. Durante la preparazione della scena le risate abbondavano.”
Daniele: “Sì! Quello è stato il momento in cui ci siamo divertiti di più
4) Si evince dal corto la vostra volontà di esorcizzare su un dramma non solo sanitario ma, anche, economico e sociale come quello del Covid-19. Missione per nulla facile ma avete rischiato e il coraggio vi ha premiato. Non avete mai avuto timore di oltrepassare il confine che porta dall’ironia alla mancanza di rispetto?
Daniele: “Su qualsiasi argomento trattato si corre questo rischio. La differenza la fa lo scrittore: se la sua intenzione non è forzata non lo sarà neanche la riuscita finale.”
Marco: “Ricordo che già durante la nostra prima telefonata ci confrontammo sul timore di poter risultare inopportuni; tuttavia, abbiamo percorso questa strada pericolosa stando sempre attenti a non esserlo e cercando di regalare spensieratezza proprio sulla sdrammatizzazione del problema stesso.”
5) Arriviamo al punto centrale: la Dream’s Factory. Cos’è questa associazione che, tra l’altro, ha prodotto il corto vincente? Chi c’è dietro questa macchina che ha appena iniziato a muovere i propri passi?
Marco: “La Dream’s Factory nasce dalla volontà e dalla motivazione di alcuni giovani amici spinti dalla comune passione per l’arte. Ci siamo uniti per creare un punto di aggregazione, di formazione, un polo artistico-culturale che da spazio a chi ama le arti dello spettacolo, organizzando laboratori, residenze artistiche, spettacoli teatrali e progetti cinematografici. Vogliamo avvicinare le nuove generazioni a questo mondo scoprendo nuovi talenti.”
6) Quali sono i progetti futuri?
Daniele: “Ne abbiamo tanti ma ancora dobbiamo capire a quale dare la priorità. Tengo a precisare che il nostro obbiettivo è quello di produrre, almeno per la maggior parte, progetti inediti.”
Marco: “Abbiamo quattro testi già pronti per essere allestiti e portati sul palcoscenico, tutti testi scritti da Daniele, che trattano tematiche sociali importanti strappando qualche risata, lanciando messaggi importanti e inducendo alla riflessione. Quasi certamente io mi occuperò della regia, oltre ad essere anche io in scena in qualità di attore.”
7) Tutti i membri di un’organizzazione sono importanti. Perciò chiedo ad entrambi di citarne uno a testa e di specificare quali sono i loro punti di forza.
Daniele: “L’hai detto. Tutti sono importanti!”
Marco: “Siamo 6 soci fondatori ognuno con le sue competenze è fondamentale per la riuscita di ogni progetto. La squadra è cpmposta da me che sono il Presidente, Daniele Cautiero è il vice e poi abbiamo Maria Roberta del Monaco, Sebastiana Fiengo, Adriano Mihai Ammirati, Bernardo Rezza, Roberto Piccolo e Pasquale Cautiero.
8) Diamo una ventata di ottimismo e pensiamo al futuro, a quando riapriranno i teatri, i cinema, i musei. Cosa volete portare alla gente?
Marco: “La nostra intenzione è quella di prendere in gestione una struttura per trasformarla in quel polo artistico-culturale di cui ho parlato e organizzare una stagione teatrale anche con altri artisti del panorama napoletano e nazionale.”
9) Ho davanti a me due persone che, permettetemi, identificano le loro essenze con il teatro. Ne siete completamente immersi. Perché non ne potete fare a meno? Cosa vi ha donato quest’arte?
Daniele: “Preferisco essere breve qui: il teatro mi ha dato tutto. Mi ha regalato le emozioni quelle vere e realmente importanti per me.”
Marco: “Sono in questo luna park fin da quando ero bambino e non ne sono ancora uscito.”
10) Vi ringrazio per avermi dedicato un po’ del vostro tempo e vi saluterei con una botta di sincerità: pregi e difetti dell’uno e dell’altro. Senza peli sulla lingua!
Daniele: “L’unico difetto che potrei eccepire è quello di essere una brava persona. Al giorno d’oggi, purtroppo, non è un pregio.”
Marco: “Oltre alle qualità umane e alla sintonia che è scattata tra noi, amo la sua capacità di mettere le sue idee nero su bianco e il modo in cui lo fa. Forse è troppo umile: va spronato per convincerlo che può arrivare a livelli elevatissimi.”
Grazie ancora e buon lavoro.