Sono solo quattro i semi delle carte, mentre simbologie, analogie e allusioni varie sono infinite
In quest’ultimo anno abbiamo riscoperto il valore delle carte napoletane. Chiusi in casa, siamo andati alla ricerca di svariati giochi da fare in famiglia. Ma esattamente qual è il vero significato delle carte napoletane? Scopriamolo insieme, tramite un breve excursus.
Da chi e quando sono state inventate?
Non esistono fonti attendibili sulla nascita delle carte napoletane; risultando dunque difficile collocare il loro esordio in un luogo e in un periodo preciso. In ogni caso le prime testimonianze risalgono al X secolo in Cina, poco dopo l’invenzione della carta. In Europa approdano, molto verosimilmente, alla fine del XIV secolo. Quasi due secoli dopo fanno invece il loro ingresso nella città di Napoli, durante il periodo della dominazione spagnola. Nel 1577 il governo impose una tassa su ogni paio di carte, equivalente ad un carlino.
Quante sono?
Ogni mazzo comprende 40 carte, numerate da 1 a 10 e divise in quattro semi: denari, spade, bastoni e coppe. Nell’antica Roma troviamo questi simboli su alcune monete romane, dette assi. Da qui deriverebbe appunto la classica divisione e la denominazione “asso” per il numero 1.
Qual è il significato dei semi nelle carte napoletane?
Esistono due teorie: una astrologica e l’altra sociale, (diffusasi nel Medioevo). Queste due associazioni si uniscono spesso, arricchendosi con nuovi significati. Mentre i semi non cambiano mai: anzi mutarli porterebbe sfortuna.
Quali sono nello specifico i significati?
- Le spade sono affilate, lucide e taglienti. Sono delle armi che possono ferire, ma anche difendere. Per questo motivo rispecchiano la classe dei difensori (cavalieri, militari) mentre nel medioevo rappresentavano i nobili. La loro lama può fendere l’aria, simbolo astrale di questo seme. L’analogia sta nel suo colore e nella sua capacità di diventare invisibile quando si agita velocemente in combattimento. Infine la sua freddezza metallica ricorda la stagione invernale.
- I primitivi accendevano il fuoco con la legna, simbolo di potenza e di energia primordiale. Di conseguenza i bastoni incarnano l’impulso vitale, la forza e l’audacia e il loro elemento è quello del fuoco. Pertanto nell’immaginario collettivo sono il simbolo dei lavoratori, mentre nel medioevo dei commercianti, (poiché con il loro impegno smuovevano l’intera società). Infine caldi e ruvidi al tatto, i bastoni sono associati all’estate.
- Le coppe raccolgono liquidi, per cui il loro elemento è quello dell’acqua. Tuttavia possono contenere anche elisir sacri, come ad esempio il sacro graal, (dal quale cristo condivise il suo vino durante l’ultima cena). Ed è un caso che durante il medioevo le coppe rappresentassero il ceto dei religiosi? Infine l’acqua ricorda le piogge primaverili, stagione di questo seme.
- I denari sono delle monete fabbricate con l’oro. Trattandosi di un minerale presente nel suolo è evidente il legame con la terra. Non a caso sui disegni delle carte predominano i dischi. (Inizialmente si pensava che fosse questa la forma delle terra). Ovviamente sia nel medioevo che oggi, questo seme allude a persone, come mercanti o borghesi, in grado di far circolare e progredire il denaro. Proprio questa immagine rimembra la caduta delle foglie in autunno.
Chi ha disegnato le carte?
I primi produttori delle carte erano dei veri e propri artisti. Il loro mestiere, che consisteva nel ritrarre scene di vita quotidiana sulle carte, si tramandava da padre in figlio. Già all’epoca si era individuato il loro valore sacro: infatti le contraffazioni erano punite con severe pene. Infine ogni luogo aveva i suoi disegnatori migliori, ognuno con un proprio estro. Ed ovviamente col tempo sono sorte alcune varianti. Un esempio è il 5 di spade, di cui conosciamo (per adesso) tre varianti:
Si possono leggere le carte?
Le carte napoletane sono sinonimo di gioco, condivisione, intrattenimento e famiglia. Tuttavia non tutti usano le carte solo per giocare. Infatti combinando i significati che si nascondono dietro un seme, un numero o un disegno è possibile conoscere il proprio futuro. Probabilmente la prassi si diffuse tra le mogli dei soldati, che non potendo conoscere le sorti di una battaglia o del loro amato lo chiedevano alle carte.
Cosa vogliamo chiedere alle carte?
Noi chiediamo, sperando in una positiva risposta, cosa ci spetterà dopo la pandemia? Così il significato delle carte napoletane potrebbe infonderci speranza, proprio come accadeva per le antiche donne.