Eccentrico, nuovo, incomprensibile. Il lessico della generazione Z, insieme alle sue influenze principali ed esigenze “universali” e “uguali in ogni tempo”.
“Bro, i nostri genitori dicono che parliamo strano e che non ci capiscono. Io credo che sia davvero cool!” In queste poche parole, di un ipotetico Mark, si racchiude il significato del cosiddetto linguaggio giovanile. Sull’enciclopedia Treccani leggiamo che si tratta di una varietà di lingua utilizzata dal gruppo dei pari, comparsa in Italia dagli anni ’50 del Novecento. Il suo scopo è quello di caratterizzare una specifica generazione, differenziandola dalle precedenti, in maniera non sempre evidente. Di recente oggetto di critica o di ammirazione é la parlata tipica della generazione Z. (I nati tra il 1995 e il 2010). Ma insomma come parlano i giovani di oggi?
Influenze e tendenze
Una caratteristica fondamentale rispetto alle generazioni precedenti è l’onnipresenza dell’inglese, secondo alcune modalità:
- Può esserci la ripresa di alcuni suoi termini, alterandole (non sempre) il significato. È il caso di cool usato nell’accezione di forte o bello. Un suo sinonimo, secondo i giovani, sarebbe fire, in inglese fuoco. Spesso è utilizzato sui social network, accompagnato o anche sostituito dall’emoji del fuoco. 🔥 🔥 🔥
- Uso eccessivo di acronimi, incomprensibili per chi non conosce la sigla per esteso. Sono davvero tanti e abbiamo deciso di postare i migliori. Dal mondo online, come AFK away from Keyboard (lontano dalla mia tastiera); alla vita di tutti i giorni, nel caso di BRB be right back (torno subito) o TBH to be honest (per essere onesto) a quelli più catastrofici. Ricordiamo dunque OMG oh my God, (Oh mio dio) o FOMO fear of missing out (paura di essere tagliato fuori).
- Verbi o sostantivi inglesi, declinati secondo le regole italiane. Pensiamo ad esempio a flame, ossia una discussione generata da una lite. Da qui abbiamo flammare: litigare con qualcuno. Di ultima tendenza sono invece Whatsappare (messaggiare) e charmare (incantare qualcuno).
- Strane combinazioni come W8 for me, ossia weight for me, che pronunciato velocemente diventa wait for me, (aspettami). Ma anche DMG, abbreviazione di damage (danno) e PG inteso come personaggio.
Dalle serie TV apprendiamo come parlano i giovani di oggi
Un’altra forte influenza è determinata da Netflix e dalle serie tv. Dal trono di spade ereditiamo tu non sai niente Jon Snow, utilizzato per sottolineare l’ignoranza o l’ingenuità di qualcuno. Ma l’espressione più amata è indubbiamente winter is coming! (L’inverno sta arrivando). Oppure, con la stessa inclinazione della voce, XOXO per dire baci e abbracci. Insomma la sigla finale di Gossip Girl. Più divertente senza ombra di dubbio è Bazinga, espressione tipica di Sheldon Cooper di The Big Bang Theory. Purtroppo non tutte le riprese sono idilliache e in alcuni casi possono essere dei campanelli di allarme. Ad esempio da Gomorra, il tormentone Ce ripigliamm’ tutt’ chell che è ‘o nuost.
Distorsione dell’italiano
Quando è la lingua italiana ad essere alterata, e non l’inglese, gli adulti tendono a storcere maggiormente il naso. Esistono moltissimi termini che ormai sono entrati nel linguaggio comune, che tuttavia non compaiono nel dizionario italiano. Ricordiamo svalvolare (uscire di senno), sclerare (impazzire), pariare (divertirsi), bidonare (mancare un appuntamento), svaccare (essere meno grassa), ciospo (sigaretta). Altri riprendono i suffissi -oso e -ata, come morbidoso (delicato) e cinesata (oggetto di scarsa qualità).
Perché i giovani utilizzano un lessico diverso?
Tempesta Immacolata individua tre motivi principali, descritti nel suo saggio Linguaggio dei giovani o lingua giovane? Quale rapporto fra l’italiano dei giovani e il repertorio, del 2006.
Quali sono?
- Una funzione identitaria: i giovani vogliono affermare la loro presenza in un gruppo, che condivide termini e strani codici. Inoltre vogliono delimitarlo verso l’esterno;
- Una funzione ludica: si ottiene tramite la deformazione e l’ibridazione dei materiali linguistici;
- Ed infine una funzione di autoaffermazione: si esercita nei confronti del gruppo e nel rapporto coi pari.
Le esigenze del linguaggio giovanile sono universali
Non dobbiamo pensare che le tre funzioni sopracitate siano esclusivamente della generazione Z. Infatti delle esigenze di affermazione o riconoscimento in un specifico gruppo, magari sfidando anche i genitori, esistono da sempre. Dunque i detrattori di oggi sono anche i giovani del passato, che hanno coniato nuovi termini, inventato parole d’ordine e maltrattato la lingua italiana. Quindi nella generazione odierna si sta ripetendo un fenomeno di antica data. Lo stesso che si è manifestato, ad esempio, nei baby boomers.
Ma come parlavano i baby boomers?
Alcuni modi di dire non di distolgono tantissimo da quelli attuali. Ad esempio per esprimere un’attività o un evento davvero divertente si diceva o gas. Si tratta di un termine popolare degli anni ‘6o. Mentre se si voleva indicare l’opposto, ossia noia e monotonia, si diceva Wet Rag. Infine, una frase divertente e che potrebbe entrare anche nella nostra comunicazione odierna è Don’t flip your wig (non ribaltare la tua parrucca). Si utilizzava per invitare qualcuno a ritrovare la giusta calma.
La nostra conclusione
Generalmente i giovani tendono ad adottare termini particolari, sotto forma di gioco, di condivisione o semplicemente per seguire le tendenze del momento. É la stessa situazione vissuta dall’ipotetico Mark che potrebbe dire al suo amico: “Bro andiamo a comandare, perché li abbiamo blastati” (sconfitti)!