Per avvicinarsi in modo consapevole alla cucina vegana dobbiamo innanzitutto conoscerne le basi.
Il “veganesimo” comprende qualsiasi alimento di origine vegetale, mentre esclude tutti gli alimenti di origine animale: carne, pesce, latticini, uova, dunque, ma anche il miele, per esempio.
Come prima cosa per incominciare un’alimentazione vegana è bene introdurre sempre più quantità di cibi vegetali – come frutta e verdura, legumi e cereali e frutta secca – per abituare il proprio organismo in modo graduale. Si tratta infatti di un cambiamento di abitudini notevole per il nostro corpo, da non prendere sottogamba.
Oltre a frutta, verdura e legumi ci sono moltissimi alimenti che possono essere adottati in una dieta vegan, ma che spesso vengono dimenticati, poiché non vicinissimi alle tradizioni italiane: tra questi i cereali, la frutta secca e i semi, che oltre al gusto apportano elevati valori nutrizionali al nostro organismo.
Ma è sempre giusto consultare uno specialista.
I cereali, per esempio, soprattutto quelli integrali, sono ricchi di carboidrati complessi, fibre, proteine, vitamine del gruppo B, vitamina E, minerali.
I carboidrati complessi dei cereali sono costituiti dall’amido e la presenza di fibre li rende un carburante d’eccellenza per il nostro corpo. La quinoa, per esempio, non è solo nutriente, ma anche antiossidante, ricca di fibre, minerali, proteine e amminoacidi. E non contiene glutine.
Pensare che la dieta vegana non sia completa è un pregiudizio: secondo gli esperti è sufficiente bilanciarla per evitare ogni rischio di carenze a livello nutrizionale. Per il resto è comunque bene rispettare il proprio fabbisogno calorico in base all’età e alla quantità di attività fisica che il nostro corpo riesce a fare.
La cucina vegana non deve per forza essere noiosa e punitiva, anzi in realtà tutti gli alimenti di origine vegetale possono essere utilizzati in modo creativo: sperimentiamo e divertiamoci, mangiando comunque cose buone.
Serena Palmese
Fonte copertina Pxfuel