L’avvento della tecnologia ha modificato il modo di giocare dei bambini che preferiscono la “virtualità” all'”umanità”. O forse no?
Il gioco rappresenta la parte ludica e creativa per ogni bambino, e non solo. Esso è importante per lo sviluppo intellettivo e motorio, per la socializzazione ed è una valvola di sfogo fondamentale che libera l’adrenalina e l’energia presente in ognuno di noi.
Nei tempi passati, bastava poco per divertirsi: un albero, una palla, una corda, una pietra, ma soprattutto ciò che era necessario era trovare degli amici con cui divertirsi e uno spazio, molto spesso all’aperto, dove poter mettere in atto il gioco.
Si giocava spontaneamente anche con bambini del quartiere che non si conoscevano bene; il desiderio di fare squadra era forte, spensieratezza e condivisione erano gli elementi predominanti.
Tanti erano i passatempi utilizzati nel passato: nascondino, moscacieca, il gioco della campana, un due tre stella (o stai la! ndr), l’elastico, il tiro alla fune. Ma quello che ci interessa sottolineare è il significato comune ad ognuno di essi: unione, solidarietà, aggregazione, sportività, tutte caratteristiche che purtroppo si sono un po’ perse negli anni.
Quale trasformazione hanno subito i giochi?
Negli anni ’80 spopola il gaming, con la novità, nel 1985, della Nintendo. Il successo fu esplosivo: 69 milioni di console vendute, un processo che avrebbe avviato un divertimento del tutto diverso da quelli passati.
Questa nuova modalità di gioco si consolida ancora di più negli anni 90, con l’avvento della playstation; i videogames abbandonano le cartucce e viaggiano su più capienti CD. Continuando, negli anni 2000 arrivano le connessioni casalinghe che consentono di sviluppare mondi virtuali i quali simulano la nostra vita quotidiana e ci fanno interagire con chi si trova dall’altra parte del mondo. Ad oggi la tecnologia ha permesso di ampliare e perfezionare ogni forma di gioco, smartphone e tablet fanno da conduttore permettendo a grandi e piccoli di diventare giocatori ed anche sfidarsi con tornei online!
I giochi di un tempo, che qualcuno si azzarderebbe addirittura a definire “obsoleti”, davano molto spazio alla creatività: ci si doveva accontentare di poco per poter mettere in atto un divertimento assicurato, ci si muoveva moltissimo e venivano svolti quasi sempre all’aria aperta (dove non c’era lo smog di oggi). Inoltre era anche facile fare nuove amicizie, la competizione era sana e la spensieratezza era tanta.
Oggi con l’evoluzione tecnologica, i giochi sono più sedentari, c’è più individualismo, meno creatività e sono sicuramente più costosi. Quello che dispiace maggiormente però è la parte che interessa le amicizie e la socializzazione: molte conoscenze sono virtuali, le emozioni sono filtrate dallo schermo, per non contare il fatto che la spensieratezza si è trasformata in nervosismo quando sono molte le ore passate davanti ai videogames.
Sicuramente, ciò che ci regala questo nuovo mondo è la possibilità di poterci connettere velocemente, ma sarebbe positivo che i bambini di oggi riscoprissero i giochi di una volta, per capire il vero significato del giocare insieme.