MoMA

MoMA Museum of Modern Art (foto dal web)

Il MoMA si è rifatto il look.

Terminato il restyling da 450 milioni di dollari

Il MoMA, il museo di arte moderna e contemporanea più importante al mondo, riapre il 21 ottobre. E’ sulla bocca di tutti, la ristrutturazione più attesa da tutti gli amanti dell’arte, è finalmente terminata! Il museo rappresenta una pietra miliare nel suo campo ed ospita opere di artisti del calibro di Monet, Pollock, Chagall, Cézanne, Degas, Van Gogh, Henri Toulouse-Lautrec, Rotcho, Picasso, Duchamp, Warhol e Pollock

Ma non chiamatelo restauro, sa di vecchio, perché questo MoMA è tutto nuovo! Un restyling iniziato nel 2014, scandito da diverse fasi di lavoro, che ha costretto il museo alla chiusura addirittura per quattro mesi. Costato una cifra esorbitante, il progetto dello studio Deller Scofido + Renfro, in collaborazione con lo studio Gensler, consegna alla città di New York un museo rinnovato e più grande di 3700 metri. Un ampliamento che accoglierà fino a 2400 opere nuove, come quelle di “In and Around Harlem“, galleria che omaggia la cultura afroamericana e che trae ispirazione dalle strade di Manhattan. A contribuire economicamente al restyling sono stati alcuni tra i più importanti benefattori americani come la Fondazione Rockfeller e la Fondazione musicale David Geffen.

Anche il numero di visitatori si stima crescerà di un un milione rispetto al 2018 fino a raggiungere 3 milioni di ingressi l’anno. Saranno sempre le mostre, sia le permanenti che le temporanee, ad essere il fulcro del percorso artistico e ad occupare tre piani dell’intero edificio. Le persone, però, potranno godere di nuovi spazi concepiti per una tipologia diversa di visita e di sicuro al passo coi nostri tempi. Il MoMA infatti ha rivisitato il modo in cui condividere l’arte con le persone.

Vediamo nel dettaglio quali sono i cambiamenti:

  • Lo spazio espositivo non solo sarà più grande del 30% ma i soffitti saranno più alti e le finestre più numerose;
  • L’ingresso accoglierà tutti i visitatori con l’opera Hello Again, aumenterà di dimensioni e darà direttamente su uno store rinnovato e luminosissimo che prima si trovava al piano superiore;
  • La scalinata Bauhaus si estenderà fino al terzo piano e il ristorante con terrazzo sarà trasferito dal quinto al sesto piano, perché come scrive il New York Times: “l’odore degli scampi e della vellutata di asparagi si mescolava ai quadri di Seurat e Cézanne.“;
  • La concezione maggiormente inclusiva metterà in primo piano le opere realizzate da donne, asiatici, ispanici e afroamericani (individui maggiormente discriminati nella società americana);
  • Le modalità di esposizione delle opere e il loro modo di raccontarsi subiranno un totale rinnovamento tanto che le gallerie sono state tutte ristrutturate. La collezione non seguirà più un criterio cronologico ma accosterà percorsi per assonanze visive e tematiche;
  • Le esposizioni temporanee cambieranno ogni sei mesi, per dare spazio a progetti sempre nuovi con tematiche e stili differenti dell’arte contemporanea;
  • Le performances, soprattutto quelle live e sperimentali, saranno al centro della programmazione del museo e ad esse sarà dedicato un nuovo spazio: il Marie-Josèe e Henry Kravis Studio;
  • La condivisione ed il dialogo sui processi artistici invece saranno i protagonisti del nuovo Paul and James Crown Creativity Lab, in cui si potrà prendere parte a conversazioni e momenti di confronto con gli artisti ma anche avere qualche dritta sulle modalità di visita del museo;
  • La volontà di mettere strettamente in relazione l’interno del museo con la città circostante è invece evidente attraversando le gallerie del piano terra (con ingresso gratuito). Infatti affacciano sulla strada mediante una grande vetrina e testimoniano la volontà del MoMA di non restare una fortezza dell’arte isolata dal mondo.
  • I visitatori potranno inoltre godere di un ricchissimo programma di mostre inedite, come quelle di Yoko Ono, Experimental Jetset, Kerstin Brätsch, Goshka Macuga, Philippe Parreno e Haim Steinbach.

Anche gli eventi inaugurali sottolineeranno l’innovativo rapporto tra museo e persone; tra essi:

  • The Vertical City: una mostra che evidenzia come l’introduzione del grattacielo abbia cambiato, nel tempo, la struttura del tessuto urbano e architettonico americano.
  • Architecture for Modern Life: l’arte di mettere in mostra l’arte.
  • Taking a Thread for a Walk: incentrata sulla storia dal 1890 al 1970 dell’evoluzione tessile
  • The Legends of Black Girl’s Window: mostra dell’artista afroamericano Saar
  • Handles: istallazione in movimento con giochi di luce, suoni e geometrie dell’artista sudcoreano Haegue Yang
  • Rainforest V e Forest Speech: primo lavoro live del Kravis Studio.

Insomma un rinnovamento non solo di forma ma anche di concetto! Non è la prima volta che il MoMA finisce “sotto i ferri” per rifarsi qualcosa. Il problema dello spazio e della fruibilità delle istallazioni sono stati il perno principale anche delle precedenti ristrutturazioni.

Già tra il 2002 e il 2004 le dimensioni degli spazi del museo furono raddoppiate, con una spesa di 858 milioni di dollari, il Peggy and David Rockefeller Building, ospitava le gallerie principali, mentre il The Lewis B. and Dorothy Cullman Education and Research Building ospitava le conferenze, gli eventi, la biblioteca e gli archivi. A tal proposito suscitò non poche polemiche la scelta del MoMA di acquistare a tutti i costi i tre livelli della Torre di Nuovel, che oggi serviranno al suo rilancio. Qualcuno definì questa mossa immobiliare come un tentativo disperato di crearsi una nuova immagine.

E la nuova immagine è finalmente arrivata, ma senza stravolgere la vecchia. Simbolo della trasformazione è anche l’unione tra vecchi e nuovi edifici, collegati da ampi varchi di metallo, che sembrano creare un tunnel temporale tra passato e futuro.

Insomma, l’ultimo rinnovamento dona al museo e ai suoi visitatori spazi più curati, meno asettici e a portata di tutti, ammorbiditi da una luce più naturale. Il concept della nuova filosofia è lo sguardo moderno che si evolve su un’arte in continua evoluzione ed in stretta relazione con le persone e tutto ciò che la circonda. Non ci resta che andare a New York per goderci gli eventi inaugurali e un MoMA totalmente nuovo!

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