La foresta amazzonica è la più grande foresta pluviale al mondo e rappresenta uno degli ecosistemi più ricchi del pianeta. Con la sua superficie totale di 5,5 milioni di chilometri quadrati, essa infatti è soprannominata “il polmone della Terra”. L’Amazzonia è fondamentale per un sacco di cose: per esempio per la produzione di ossigeno (a lei si deve il 20 per cento dell’ossigeno del pianeta) e per la rimozione di anidride carbonica nell’atmosfera (ne assorbe 2 miliardi di tonnellate all’anno). Purtroppo, però, frequenti incendi mettono a repentaglio la sua vita. Nel mese di agosto 2019 gli incendi sono aumentati rispetto allo stesso mese dei tre anni precedenti. Ad affermarlo sono i dati della NASA messi insieme nel Global Fire Atlas. Questi ci dicono che le emissioni di anidride carbonica prodotte dagli incendi, nel mese di agosto non erano così alte nell’intera Amazzonia dal 2010.
La sua superficie si estende per la maggior parte in territorio brasliano
La foresta amazzonica conosce una stagione delle piogge e una stagione secca. Durante la stagione secca, che va da giugno a novembre, spesso gli agricoltori approfittano delle minori piogge per usare il fuoco al fine di ottenere terre da coltivare e pascoli, negandole alla foresta; talvolta c’è chi compie disboscamenti illegali con lo scopo di far allontanare le popolazioni indigene che quì vivono.
L’Amazzonia ha il 60 per cento della sua superficie in territorio brasiliano. Il presidente del Brasile Jair Bolsonaro accusa le ONG, che si occupano di protezione della natura, di appiccare gli incendi come ritorsione contro il suo governo, a causa del taglio dei finanziamenti pubblici a loro favore. Secondo gli ambientalisti inoltre le sue politiche permissive avrebbero fatto aumentare la deforestazione illegale da parte di agricoltori e società che producono legname.
Su Twitter e gli altri social gira da mesi l’hashtag “#PrayforAmazonas”. Le maggiori star del cinema e della musica da Leonardo Di Caprio ad Elisa Toffoli condividono foto, notizie e soluzioni al riguardo del problema che attanaglia la foresta. Fridaysforfuture ha organizzato dei flash mob in molte città italiane e in tutto il mondo, dove risiede l’ambasciata o il consolato brasiliano. Il fine è quello di protestare e sensibilizzare contro il disboscamento illegale.