Forse non tutti sanno che a Valogno , un piccolo borgo in provincia di Caserta, esiste un luogo che vive nell’arte. Valogno è una frazione di Sessa Aurunca che conta circa 90 abitanti, e chi cammina per le stradine di questo piccolo borgo campano può immergersi nell’arte grazie ai murales e i disegni che abbelliscono le facciate degli edifici. L’iniziativa nasce da un’idea di Giovanni Casale e Dora Mesolella e si chiama “I Colori del grigio”. I due hanno iniziato chiamando artisti che sono venuti da varie nazioni del mondo ed hanno risposto con molta generosità colorando il paese con la loro arte e rendendo questo posto fonte di ispirazione anche per gli altri borghi del casertano.
Dora e Giovanni hanno lasciato Roma per trasferirsi nel loro borgo di origine per far fronte ad una malattia che alla sola età di 4 anni era stata diagnosticata a loro figlio.
Giovanni è uno psicologo e proprio dal dolore per la malattia del figlio afferma che è nata l’associazione culturale Il risveglio. Lo scopo è proprio quello di risvegliare l’identità del posto che era stata cancellata da un intervento urbanistico che aveva coperto di grigio cemento le mura settecentesche di Valogno. Non è stato facile affermano Dora e Giovanni perché tutti i murales sono realizzati su edifici privati e non pubblici: oggi però gli abitanti del luogo fanno a gara a chi cura meglio il proprio abitato, chiamando loro stessi artisti per abbellire le proprie case.
Il progetto di due è diventato la realizzazione di tanti, perché oggi gli abitanti di Valogno e non solo vogliono partecipare all’idea, adottando murales o con donazioni spontanee. Da Frida Kahlo a Matilde Serao, citazioni di canzoni di Fabrizio De Andrè, ad oggi i murales sono ben 42.
Colorare il grigio è un messaggio però che va oltre i colori dei murales, significa conoscere e risvegliare le tradizioni contadine di Valogno, significa che dal dolore si può anche ripartire, un momento grigio può essere preso al balzo per trasformarlo in qualcosa di bello, proprio come è successo a Giovanni e sua moglie Dora. Valogno sarà quindi ricordato come il paese dei murales, ma anche dell’amore, del riscatto, della parità dei diritti umani, dell’uguaglianza di genere e di razza che si manifestano in questo tripudio di colori.
Camminando per le stradine di Valogno si possono vedere le cantine degli artigiani, come quella di Alex Treglia, quella di Renato e di Linda. Quì le persone sono molto ospitali ed è facile essere invitati per un pranzo o anche solo per un caffè ed ascoltare le loro storie ricche di umanità. L’intento è quello di creare un turismo d’accoglienza e tanti sono i progetti ancora in cantiere per Giovanni e Dora. Tra gli altri quello di far nascere luoghi di aggregazione, qui già ci sono stati eventi per la presentazione di libri e letture di poesie, e momenti per condividere e far vivere il borgo attraverso la letteraura, l’arte e la cultura.