Il World Press Photo premia gli scatti più belli del foto giornalismo mondiale
Si è tenuta ad Amsterdam lo scorso 16 aprile la premiazione della 63° edizione del World Press Photo 2020, con una serata senza cerimonie e senza pubblico nel rispetto delle misure restrittive imposte dallo stato di emergenza sanitaria del Covid-19.
Il World Press Photo è il concorso più atteso dai fotoreporter, impegnati sul campo a catturare immagini che diano testimonianza di ciò che succede nel mondo: dallo sport alla guerra, passando da una folla di manifestanti fino all’ultima specie animale in via d’estinzione, in uno scatto che racconta una storia.
I vincitori
Si aggiudica il World Press Photo of the Year, la categoria che premia la foto più significativa dell’anno precedente, Yasuyoshi Chiba, fotografo dell’agenzia Agence France-Presse (AFP), con lo scatto Straight Voice: un uomo nel buio di un blackout è illuminato dalle luci di tanti cellulari, mentre in piedi recita una poesia di protesta contro il governo Kharton in Sudan.
Novità di quest’anno è il World Press Photo Story of the Year, che premia non la singola foto bensì la creatività visiva e l’abilità espressiva di rappresentare con una sequenza di immagini un evento di rilevanza giornalistica dell’anno precedente. Vincitore della categoria è il francese Romain Laurendeau con Kho, the Genesis of a Revolt: un reportage di trenta scatti che racconta la nascita e l’evoluzione della grande protesta in Algeria del 2019, attraverso gli occhi dei protagonisti più giovani che l’hanno ispirata e vissuta in prima linea.
L’edizione 2020 ha visto la partecipazione di oltre quattro mila fotografi provenienti da 125 paesi e tra questi sei italiani hanno ricevuto un premio in diverse categorie:
In Environment, stories vince il primo posto Luca Locatelli con The End Of Trash – Circular Economy Solutions per National Geographic.
In Contemporary Issues, stories vincono al primo posto Lorenzo Tugnoli con The Longest War per Washington Post, e al terzo posto Nicolò Filippo Rosso con Exodus.
In General News e in General News, stories sale sul podio una doppietta tutta italiana, Alessio Mamo con Russian Mother and her Child at Al-Holl Refugee Camp e Fabio Bucciarelli con A Rebellion Against Neoliberalism, entrambi per L’espresso.
In Long Term Project si aggiudica il terzo posto Daniele Volpe con Ixil Genocide.
Foto in tour
Generalmente dopo la premiazione le foto vincitrici partivano per una mostra itinerante in tutto il mondo, che, in seguito allo stop mondiale a causa dell’emergenza del Covid – 19, era stata rimandata a data da destinarsi. Ma Vito Cramarossa del Cime, il principale partner italiano del World Press Photo, annuncia il ritorno della mostra per il prossimo novembre al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, affermando:
“Ritengo che mai, come in questo momento, la cultura necessiti del sostegno da parte delle istituzioni e dei partner privati, ma soprattutto di politiche culturali lungimiranti che possano rilanciare il comparto culturale della Campania e di tutto il Paese“